lunedì 10 agosto 2015

Bilancio Atalanta 2014: perdita da 2,8 milioni di Euro e l'importanza della Serie A.



Luca Marotta

L’Atalanta ha chiuso il bilancio dell’esercizio 2014, evidenziando una perdita, al netto delle imposte, per 2,8 milioni di Euro e un risultato prima delle imposte negativo per 2 milioni di Euro. Nel 2013, il bilancio aveva evidenziato un utile al netto delle imposte di € 10.187, mentre il bilancio 2012 si era chiuso con una perdita di € 2.158.300.

Trattasi di un bilancio che dipende dal “player trading”, che evidenzia plusvalenze per € 14.217.720 (€ 14,7 milioni nel 2013). Le direttrici strategiche che determinano l’azione degli amministratori per quanto riguarda le operazioni di calciomercato sono improntate ad un’attenta valutazione delle operazioni, sia in entrata, che in uscita, al fine di allestire una squadra competitiva in grado di raggiungere l’obiettivo della permanenza in Serie A. Gli amministratori prestano molta attenzione all’investimento nel settore giovanile, considerato come tradizionale punto di forza della società. Inoltre, gli Amministratori hanno puntato anche sul rafforzamento dell'area tecnica e scouting

Il bilancio 2014 di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. riguarda la seconda parte della stagione sportiva 2013/14 e la prima parte del campionato 2014/15, entrambi disputati in Serie A.
Il Fatturato Netto è risultato in lieve calo, intorno ai 43,2 milioni di Euro.
Dal punto di vista sportivo, la prima squadra nel campionato di calcio 2013/2014 ha raggiunto l'obiettivo stagionale della permanenza in serie A.
La stagione sportiva 2014/15, pur terminando con la salvezza, è stata meno brillante, col diciassettesimo posto ed è stata caratterizzata anche dal cambio della guida tecnica.

Il Gruppo.

La società Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. è una società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di Odissea S.r.l., ma è controllata attraverso per il 79,32% attraverso la società “La Dea S.r.l.”.
La società “Odissea S.r.l.” è stata costituita il 27.11.2013 ed il 27.07.2014, ha perfezionato la fusione per incorporazione di “SMALG S.r.l.” (già “SMALG S.p.A.”).  Nel 2013, a causa di tale fusione si è registrata l’interruzione del regime di consolidato fiscale, cui “Atalanta Bergamasca Calcio SpA” aveva aderito negli anni precedenti. Nel 2014, si è registrata la ripresa dell'adesione al regime di consolidato fiscale nazionale del Gruppo facente capo a Odissea S.r.l..
L’Ing. Antonio Percassi è il presidente del Consiglio di Amministrazione ed è stato anche calciatore dell’Atalanta, nel periodo 1970-1977.
Il bilancio 2013 di Odissea S.r.l si era chiuso con un utile di € 15.429.094 e con un patrimonio netto di € 302.309.636 che finanzia il 65,2% dell’attivo.
La fusione per incorporazione della società Atalanta Service S.r.l. (controllata al 100% da Atalanta BC S.p.A.) nella società controllante Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A., è stata finalizzata con atto di fusione del 26 maggio 2014 avente efficacia giuridica dal 1 giugno 2014.

I rapporti con parti correlate.
Gli Amministratori ribadiscono, nella Relazione sulla Gestione, che le operazioni con parti correlate rispondono all’interesse di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. “di concretizzare le sinergie esistenti in termini di integrazione produttiva e commerciale, impiego efficiente delle competenze esistenti, razionalizzazione dell'utilizzo del strutture centrali e delle risorse finanziarie”.
Tali operazioni, sono state concluse in base a rapporti contrattuali e rispondono a condizioni in linea a quelle di mercato.

Con le parti correlate, al 31 dicembre 2014, risultano crediti per € 2.926.721, debiti per € 2,82 milioni, ricavi per € 2.787.060 e costi per € 276.864.
Comunque l’importo maggiore riguarda il debito finanziario verso la controllante “Odissea S.r.l.” per € 2.600.000 e come componenti negativi di reddito il rapporto con la società “Percassi Management S.r.l.”, per € 92.500.

La continuità aziendale.

La società di revisione Fidital Revisione Srl, nella sua relazione ha fatto un richiamo a titolo di informativa riguardante il fatto che nell’esercizio 2014, l’Atalanta ha sostenuto una significativa perdita che ha ridotto di oltre un terzo il capitale sociale. Infatti, il patrimonio netto risulta ridotto a circa € 2,1 milioni per effetto di perdite superiori al terzo d Capitale sociale e, pertanto, ricorrono le condizioni di cui all'art. 2446 del Codice Civile.
Tuttavia, “l'azionista di maggioranza ha provveduto a reintegrare il patrimonio netto della società rinunciando a propri crediti per finanziamenti in precedenza erogati, autorizzandone l'imputazione a una riserva di patrimonio netto, quale versamento soci in conto futuro aumento di capitale sociale”.
Infatti, l'azionista di maggioranza La Dea S.r.l. ha reintegrato il patrimonio netto della società, rinunciando a propri crediti per finanziamenti, autorizzandone l'imputazione al conto di patrimonio netto "versamento soci c/futuro aumento di capitale sociale — Socio La Dea S.r.l.", per l'importo di euro 7,5 milioni.
Gli Amministratori hanno redatto il bilancio d'esercizio 2014 nel presupposto della continuità aziendale alla luce dei programmi aziendali previsti, assumendo che l'impegno di sostegno finanziario della società, espresso dall'azionista di riferimento, sia mantenuto e tempestivamente soddisfatto nel tempo, in prospettiva di breve e medio termine.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.
  
Il totale dell’attivo è aumentato del 2,16%, da € 84,3 milioni a € 86,1 milioni.



L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,026 (0,062 nel 2013).
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari a 2,5%. Il ricorso al capitale di terzi è eccessivo.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,03 (1,06 nel 2013), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,36 (0,28 nel 2013), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Tuttavia, nelle passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 9.156.708.
Il totale delle passività correnti del Club, con esclusione dei ratei e risconti passivi, raggiunge la cifra di 56,1 milioni di Euro, comunque superiore al totale delle attività correnti.

Dagli indici esposti appare evidente la necessità del supporto finanziario dell’azionista di maggioranza.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto risulta positivo per € 2.156.008, nel 2013 era positivo per € 4.955.482. La variazione di € 2,8 milioni è dovuta alla perdita di esercizio, e alla riserva avanzo di fusione per € 13.531. L'avanzo di fusione deriva dalla operazione di incorporazione della Atalanta Service S.r.l. in Atalanta BC S.p.A..
Durante il 2014, l'utile d'esercizio 2013 di € 10.187 è stato destinato a riserva legale per € 510, a riserva ex art. 10 comma 3 legge 91/1981 per € 1.020 e la parte residua a riserva straordinaria per € 8.657.

I mezzi propri finanziano solo il 2,5% (5,9% nel 2013) delle attività e il 6,1% dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (12,7% nel 2013). Per la restante parte si fa ricorso al capitale di terzi.

L’indebitamento finanziario.



La posizione finanziaria netta risulta negativa per € 35 milioni (- € 25,7 milioni nel 2013), ma è inferiore al fatturato netto. L’EBITDA del bilancio 2014 è positivo per € 10.660.197 (€ 15.012.429 nel 2013), pertanto, la gestione operativa ha generato liquidità per pagare l’indebitamento finanziario. Il rapporto NET DEBT / EBITDA è pari a 3,29 (1,72 nel 2013), che esprime la misura temporale in anni del tempo occorrente per restituire il debito finanziario.
Alcuni considerano 3 come limite massimo tollerabile per la sostenibilità dell’indebitamento finanziario, secondo altre tesi potrebbe essere considerato anche il valore di 5. Tuttavia bisogna considerare anche la durata media del debito finanziario e il creditore. Nel caso dell’Atalanta ben 2,6 milioni riguardano la società controllante.
I debiti verso le banche diminuiscono leggermente di € 162.057, da € 12,2 milioni a € 12 milioni, di cui € 5.100.259 (€ 4,4 milioni nel 2013) con scadenza entro l’esercizio successivo.
Il debito per mutuo garantito da fideiussione verso il Credito Sportivo, acceso nel 2005, è stato estinto anticipatamente. Il residuo al 01.01.2014 ammontava a € 689.740 (in origine l’importo era di € 3.188.088).
Nel 2009, è stato acceso un altro mutuo ipotecario presso il Credito Sportivo. L’importo residuo al 31/12/2014 è di € 415.720. Il Credito Bergamasco, in data 24 febbraio 2011, ha concesso un finanziamento in forma di apertura di credito con iscrizione di ipoteca per 14 milioni sul centro sportivo di Zingonia. L’importo residuo verso il Credito Bergamasco al 31/12/2014 è di € 2.126.888. Nel 2013, il Credito Sportivo ha concesso un ulteriore finanziamento garantito di € 5.424.264. L’iscrizione di ipoteca è stata per l'importo di € 10,8 milioni. Al 31.12.2014, l’importo residuo era di € 5.314.838. Al termine dell'esercizio 2014 l’Atalanta ha ricevuto un ulteriore finanziamento di € 800.000 a copertura di un recente investimento per il rifacimento di un campo in erba sintetica presso il Centro Sportivo Bortolotti. Tale mutuo è entrato in ammortamento nel 2015.
L’esposizione a breve in conto corrente verso le banche è di € 3.398.242 (€ 2.437.855 nel 2013).
Nei debiti verso altri finanziatori pari a € 24.342.841 (€ 13.991.429 nel 2013), è compreso un finanziamento infruttifero di interessi per € 2.600.000 (€ 2.250.000 nel 2013) da parte della società controllante. La parte restante riguarda il debito finanziario verso le società di Factoring a seguito dell'anticipazione di ricavi futuri come: i diritti TV della stagione sportiva 2014/2015 per € 15.630.560; il saldo campagna trasferimenti della stagione sportiva 2014/2015 per € 2.913.281, il saldo campagna trasferimenti della stagione sportiva 2015/2016 per € 833.000, il contratto di sponsorizzazione per € 366.000 e il credito per la cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni del Calciatore Livaja al Rubin Kazan per € 2.000.000.
I crediti da calciomercato ammontano a € 10.103.070 (€ 20.132.000 nel 2013), per quanto riguarda le società calcistiche di Lega.
I debiti verso Enti settore specifico ammontano a € 8.581.806 (€ 13.840.515 nel 2013).
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato pertanto risulta positivo per € 1,5 milioni e l’indebitamento finanziario valutato ai fini del Fair Play Finanziario, resta al di sotto del fatturato netto.

Gli Altri debiti.

I debiti tributari sono pari a € 3.703.227 (€5,5 milioni nel 2013) e finanziano il 4,3% delle attività. Tali debiti comprendono € 491.627 (€ 1.292.234 nel 2013) per debiti di imposta relativi ai periodi dal 2001/2002 al 2004/2005, come conseguenza della rateizzazione ottenuta. Al 31/12/2010 i debiti pregressi ammontavano a € 3.956.767.
I debiti verso l’Erario per ritenute effettuate ammontano a € 2.998.952 (€ 3.005.566 nel 2013).

Gli altri debiti ammontano a € 13.332.388 (€ 7,4 nel 2013) e finanziano il 15,5% dell’attivo. Tali debiti comprendono i debiti verso il personale per € 6.244.146 (€ 3.401.731 nel 2013). Il rapporto tra debiti e costo del personale è del 16,7% ed è fisiologico.
I debiti verso gli agenti dei calciatori ammontano a € 4.651.334 (€ 3.960.442 nel 2013) pari a circa il 13% del valore globale della Rosa.

Il totale dei Fondi rischi e oneri aumenta da2.801.156 a € 4.589.574. Il Fondo per imposte anche differite aumenta da € 2.408.268 a € 4.299.096, poiché durante l’esercizio 2014 sono stati accantonati fondi per € 3.124.554 e sono stati utilizzati fondi per € 1.233.726. Gli altri fondi rischi e oneri, risultano pari a € 290.478 (€ 392.888 nel 2013).

Il Valore della Rosa dei calciatori.



Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 35.147.793 (€ 39.032.419 nel 2013) e rappresentano il 40,8% dell’attivo.
I crediti per calciatori ceduti in compartecipazione aumentano da € 1.572.250 a € 4.370.000. L’importo riguarda i seguenti calciatori: Barlocco Luca in compartecipazione con la Juventus per € 1.250.000; Cais Davide (Juventus) per € 1.540.000; Boakye Richmond (Juventus) per € 1.300.000; Madonna Nicola (Spezia) per € 250.000 e Tantardini Riccardo (Feralpisalò) per € 30.000.
I debiti per calciatori acquisiti in compartecipazione diminuiscono da € 9.425.000 a € 2.600.000. Tale debito riguarda: Emmanuello Simone (Juventus) per € 1,5 milioni, Ceria Edoardo (Juventus) per € 800.000 e De Luca Giuseppe (Varese) per € 300.000.
Per quanto scritto sopra il valore contabile netto potenziale della rosa dell’Atalanta è stimabile in circa 36,9 milioni di euro.

Le Infrastrutture sportive.

Da sottolineare la presenza tra le immobilizzazioni materiali del Centro Sportivo Bortolotti. La voce terreni e fabbricati espone un valore contabile residuo di € 7.052.829 (€ 5,3 milioni nel 2013). Nel 2012 e nel 2013, sono stati effettuati degli investimenti riguardanti il Centro Sportivo per € 3.719.280 che nel corso del 2014 sono stati riclassificati tra le immobilizzazioni materiali e hanno iniziato il loro normale processo di ammortamento.

La Gestione Economica.

Il valore della produzione è diminuito del 3,3% da € 63,3 milioni a € 61,2 milioni.
I costi della produzione sono aumentati del 3,9% da € 61,1 milioni a € 63,5 milioni.
La differenza tra valore della produzione e costi della produzione è negativa per € 2,3 milioni, mentre nel 2013 era positiva per € 2,2 milioni.



I ricavi.
Il fatturato al netto delle plusvalenze e di altri proventi riguardanti il Player Trading e dello storno dei costi del vivaio, risulta diminuito da € 45,5 milioni a € 43,3 milioni.
I proventi televisivi conseguiti nell'esercizio 2014 ammontano a circa € 26.806.276, contro € 29.704.523 conseguiti nel 2013.
I diritti televisivi e i proventi da diritti non audiovisivi di pertinenza della società per l'anno 2014 sono stati stimati, tenuto conto dei ricavi consuntivi della stessa natura conseguiti nella stagione sportiva 2013-2014.
I ricavi da gare sono pari a € 3,25 milioni (€ 4 milioni nel 2013). In particolare gli abbonamenti diminuiscono da € 2.089.437 a € 1.932.821 e i ricavi da gare di campionato da € 1.393.261 a € 990.886.
I ricavi da sponsorizzazioni ammontano a € 7.019.702 (€ 6.240.576 nel 2013).

Il grafico seguente mostra la “teledipendenza” del fatturato netto dell’Atalanta.




La capitalizzazione dei costi del vivaio, che rappresenta uno storno di costi, è stata effettuata per € 2.596.671 (€ 2.933.292 nel 2013).

Il Player Trading.



L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2014, considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato positivo di circa € 6,9 milioni (€ 4,6 milioni nel 2013). La tabella mostra che con la gestione di Pierpaolo Marino, iniziata a giugno 2011, l’Atalanta riesce ad evidenziare una gestione del Player Trading con risultati positivi, tali da coprire il costo degli ammortamenti dei calciatori.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 14.217.721 (€ 14,7 milioni nel 2013) e riguardano: Bonaventura Giacomo (Milan) per € 4.898.810; Cais Davide (Juventus) per € 3.077.545; Colombi Simone (Cagliari) per € 1.350.267; Consigli Andrea (Sassuolo) per € 2.783.821 e Livaja Marko (Rubin Kazan) per € 2.107.278.
I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 1.098.015 (€ 180.265 nel 2013).
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori, allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a € 1.118.180 (€ 72.368 nel 2013) e riguardano: Brienza Franco (Cesena) per € 582.000; Lucchini Stefano (Cesena) per € 36.180 e Troisi James (Juventus) per € 500.000.
I costi relativi alle prestazioni di calciatori in prestito sono allocati tra i costi per il godimento beni di terzi e ammontano a € 360.750 (€ 1.517.250 nel 2013) e comprendono la quota di competenza del prestito di Cherubin Nicolo' (Bologna) per € 150.000.
I proventi da compartecipazione ex art. 102 bis Noif, inclusi tra i proventi finanziari, ammontano a € 2.885.000 (€ 877.750 nel 2013) e riguardano: Canini per € 1.000.000, Troisi € 1.000.000, Zappacosta € 860.000 e Cigarini € 25.000.
Gli oneri da compartecipazione sono pari a € 801.750 (€ 281.500 nel 2013) e riguardano: Livaja per € 250.000, Gouano per € 550.000 e altri tesserati per € 1.750.
Gli ammortamenti della rosa calciatori ammontano a € 8,9 milioni (€ 9,2 milioni nel 2013).

I costi.

I costi del personale aumentano del 9%, da € 34,2 milioni a € 37,3 milioni e incidono per l’ 86,2% sul fatturato netto e rappresentano 58,8% dei costi della produzione.
Nello specifico il costo dei tesserati risulta aumentato da € 31.268.612 a € 33.787.615.
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a € 12,9 milioni (€ 12,8 milioni nel 2013) rappresentano il 20,4% dei costi della produzione.
Il rapporto tra costo del personale e fatturato netto risulta elevato, da qui la necessità di ricorrere al “Player Trading” come fonte alternativa di ricavo.
Il “Costo del Lavoro Allargato”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti della rosa calciatori, è pari a £ 46,3 milioni.
Il “Costo del Lavoro Allargato” incide sul fatturato netto per il 107%. Quindi ogni 100 Euro che si fatturano, ne vengono destinate 107 al personale, questo dato conferma che è necessario ricorrere al Player Trading. In effetti, il costo effettivo di gestione del personale (salari e ammortamenti) incide per il 70,1% sul valore della produzione, che comprende i ricavi del “player trading”.

I costi per servizi ammontano a € 8.551.791 (€ 8,9 milioni nel 2013) e comprendono € 282.567 (€ 306.411 nel 2013) per costi specifici tecnici, che riguardano i costi delle squadre sovvenzionate e i costi per osservazione prove calciatori. I compensi a terzi ammontano a € 2.385.073 (€ 2.587.916 nel 2013) e riguardano per lo più i compensi agli agenti dei calciatori ai consulenti legali e ai consulenti esterni. I Costi per attività sportiva aumentano a € 2.521.732 da € 2.365.560.

I costi per godimento di beni di terzi ammontano complessivamente a € 1.578.191 e includono i costi per il prestito calciatori. I costi di locazione degli impianti sportivi, pari a € 136.073, riguardano prevalentemente lo Stadio Comunale di Bergamo.

Il punto di pareggio.

Il risultato prima delle imposte è negativo per € 2.073.543, nel 2013 era positivo per € 1,4 milioni. Nel 2012 il risultato prima delle imposte era negativo per € 2,6 milioni. Il risultato aggregato degli ultimi tre bilanci è negativo per circa 3,2 milioni di Euro.
La gestione economica sostanzialmente equilibrata dell’Atalanta, è caratterizzata dalla forte incidenza dei proventi televisivi e dalla gestione positiva del Player Trading.
La prima componente pone come obiettivo principale della gestione sportiva quello della permanenza in Serie A. La seconda componente costringe alla vendita dei giovani talenti.

Conclusioni.

Anche per il 2015 gli Amministratori punteranno su una gestione finalizzata al raggiungimento dell’equilibrio economico, cercando di aumentare e stabilizzare i ricavi e ottimizzando i costi di gestione.

Rimane fermo l’obiettivo della valorizzazione del patrimonio rappresentato dai diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e della permanenza in Serie A. 

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